venerdì 12 ottobre 2012

Scuola di Magia - Costruire un atto magico - 1°

Dopo tanti preamboli e consigli teorici, oggi inizieremo a capire come costruire un numero di magia.

Un atto magico non significa, semplicemente, conoscere un trucco e saperlo fare. Esso racchiude in sè una molteplicità di nozioni: l'interpretazione del personaggio, il linguaggio del corpo, la scelta del repertorio. In questo articolo prenderemo in considerazione come avvicinarsi alla costruzione base di un numero, lasciando per articoli successivi gli altri argomenti citati.


Supponiamo che, tra tutti gli effetti che conoscete, ne abbiate scelto cinque per eseguirli nel vostro atto magico. Esaminiamo dunque le caratteristiche fondamentali che ognuno di essi deve avere. La singola sequenza deve avere prima di tutto una giusta durata, non essere noiosa, ripetitiva e piena di tempi morti; deve avere chiarezza, che permetta al pubblico di capire con precisione ciò che accade, varietà di movimenti e seguire un crescendo che porti ad un finalino, nel quale sia contenuto l'effetto scenicamente più forte, assieme ad un preciso messaggio, che indica la chiusura di una fase. Mettendo l'effetto principale a metà o all'inizio, fareste scendere l'interesse nella fase finale. Ragionate con logica: fate sì che il pubblico possa seguire lo svolgimento senza essere turbato da movimenti illogici da parte vostra.

Dopo aver controllato che i cinque spezzoni siano impostati correttamente, esaminateli tutti insieme. Valutate quello che scenicamente vi dà la resa migliore e ponetelo all'ultimo posto, costruendo su di esso il finale del numero. La sequenza che per voi occupa il secondo posto in grado di importanza e resa scenica, usatela per aprire lo spettacolo collegandola con l'ingresso in scena. Sistemate le rimanenti fasi distaccando cioè routine similari e alternando fasi ad esecuzione lenta e rapida. Avete ora la struttura portante di quello che sarà il vostro numero.

Chi si trova ad affrontare per la prima volta questo compito, cade spesso in errori di valutazione: non sempre ciò che entusiasma noi, infiamma la platea. Visto e considerato che il nostro lavoro è rivolto unicamente al pubblico, bisogna cercare di farlo nella maniera più efficace per chi ci guarda.
Un prestigiatore alle prime armi non può sapere con certezza quale sia l'effetto scenicamente più forte o quale il più adatto ad aprire lo spettacolo. Rimando, per il momento a trattare dettagliatamente il discorso sull'entrata ed il finale, visto che stiamo considerando la struttura di partenza con concetti più elementari. Fate quindi una prima verifica chiedendo, se vi è possibile, ad un prestigiatore esperto e competente se l'ordine delle sequenze è corretto o meno. Se non lo è, verificatene le ragioni e sistematelo. 
Un altro controllo fondamentale da effettuare è quello sulla ripetitività. Potrete farlo da soli con un pezzo di carta ed una penna. Le prime volte consiglio di farlo come vi spiegherò tra un momento; in seguito, con la pratica, diventerà un esercizio mentale quasi automatico. Questa verifica si effettua dunque con un diagramma, che mi è stato illustrato alcuni anni fa da un mio amico ed esperto prestigiatore: Renzo Rosini. 
Osservate il seguente diagramma:

L'esempio illustrato riguarda un numero di manipolazione classico, che tutti possono aver visto facilmente dal vivo, in video-cassetta od in qualche dvd; ovviamente qualsiasi tipo di esecuzione magica è trasferibile allo stesso modo sullo schema.

A sinistra del diagramma vanno posti gli oggetti, su cui sono imperniate le routine; sopra le possibili tecniche, di cui siete a conoscenza. Ho messo due tipi di apparizione e sparizione per praticità e chiarezza; se ne conoscete cento o mille adattate lo schema a quante ne usate nel numero. Contrassegnate ora con delle X le caselle corrispondenti ad oggetti e tecniche adoperati. Se, quando avete terminato di porre l'intero numero sul diagramma, alcune linee di caselle verticali (possibilità tecniche) risulteranno troppo piene di segni, evidentemente nella vostra azione c'è ripetitività. Riequilibrate quindi una giusta varietà, sostituendo altre possibilità tecniche, fino a raggiungere una situazione di diagramma soddisfacente. 
Avete fatto le vostre verifiche e state ancora qui a leggere? Correte ad allenarvi!

Alla prossima ......



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Trieste, (TS), Italy
Informatico per vivere, ma prestigiatore per sognare, mi sono innamorato della Magia già da bambino, iniziando però a praticarla assiduamente solo dal 1986. Divenuto socio nella Delegazione regionale del “Club Magico Italiano”, per alcuni anni ricopro la carica di Delegato regionale per il Friuli Venezia Giulia. Nel 2003 fondo l’Associazione “Gruppo Magico Triestino”, ricoprendo la carica di Presidente sino al 2011. Tra le varie attività dell’Associazione, fondo la “Scuola di Magia”, curando personalmente la stesura del libro di testo ed adoperandomi in prima persona all’insegnamento dell’Arte Magica.